Mostra
Fotografica
1999
MOSTRA FOTOGRAFICA
Il costume tradizionale a Millaures
Cümmë s'abilhavan a Miaraura
Gli splendidi colori degli
scialli e dei grembiuli in seta cangiante, i candidi pizzi fatti al
tombolo delle cuffie tradizionali che costituivano il costume delle
grandi occasioni, ma non solo, uno sguardo anche sull'abbigliamento
nella vita quotidiana.
La rassegna è stata allestita dal Consorzio di Sviluppo Agricolo
di Millaures presso l'atrio della Chiesa Parrocchiale S. Andrea e
rimarrà aperta nei mesi di Agosto e Settembre.
L'abbigliamento tradizionale a Millaures
'l custümmë 'd Miaraura
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In un'epoca
in cui la moda ci fa continuamente cambiare look seguendo
tendenze che spesso non ci appartengono, apriamo una finestra su un
tempo in cui anche l'abbigliamento rispondeva a precise esigenze di
vita ed era scandito dal ritmo del tempo e delle stagioni.
Quando si parla di abbigliamento tradizionale vengono
immediatamente alla memoria le immagini degli scialli in seta
cangiante e le candide cuffie di pizzo indossate dalle donne
nelle grandi occasioni. Certo questi sono i costumi che
più colpiscono per i loro colori e la loro bellezza, ma in
questa mostra intendiamo presentare anche l'abbigliamento
indossato per svolgere le mansioni di tutti i giorni, quello indossato
per i lavori nei campi ed infine quello dei bambini, I
tessuti impiegati erano confezionati in casa filando la lana delle
pecore e tessendo la canapa coltivata. Soltanto il panno
utilizzato per i vestiti della festa delle donne veniva
acquistato, così come si acquistavano a Briançon le sete
per i grembiuli, per la barëtta
dei bambini e i serici scialli multicolori. Le donne si sposavano
indossando il costume delle grandi occasioni completato da uno
scialle di seta bianca. Gli ultimi matrimoni celebrati in costume
risalgono a metà del secolo scorso, mentre l'abbigliamento
tradizionale di tutti i giorni fu indossato ancora fino al 1944
da Francesca Guiffrey (classe 1863) che non smise mai di portare
la curnëttë fino
all'ultimo dei suoi giorni.
II Consorzio
Bibliografia: G. Armand-
" L'abbigliamento tradizionale nell'area Busson - Cesana" - Valados
Usitanos nr. 46 - 1993
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L'abbigliamento femminile
'L
Custümmë dla fënna
La
sottoveste
'L
cutilhun
Aveva il compito di sostenere
la gonna e tenerla un po' scostata. Confezionata con tela grezza
tessuta in casa, si componeva di un c0rpino molto semplice, mentre la
gonna era coloratissima, spesso foderata o imbottita e impreziosita con
nastri di velluto, bordi ricamati, passamanerie applicate in modo da
formare fantasiosi disegni.
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L'abito
Lë
Robbë
Di colore nero, più
raramente marrone, il modello comprendeva un carpino abbottonato
davanti fino alla vita e una gonna molto ampia, arricciata
posteriormente, arricchita sul fondo da piccole balze. Il vestito
comprendeva anche una tasca interna in sostituzione della borsa che non
usava. Il tessuto usato per i vestiti destinati ai giorni feriali era le trëdéinë
confezionata in casa alternando un filo di lana con uno di canapa,
mentre per quelli della festa si acquistavano.
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Lo
scialle
'L - muciou
Elemento essenziale dell'abito,
era portato sulle spalle piegato lungo la diagonale dopo averlo
abilmente pieghettato nella parte centrale che veniva fissata sul
rovescio con uno spillo. Nella parte anteriore era fissato
dall'allacciatura del grembiule. Tutti gli scialli erano ornati da
lunghe frange e potevano essere di mussola, lana, cotone o
seta. Questi ultimi provenivano dalle seterie di Lyon ed ogni donna ne
possedeva diversi poiché il colore da indossare seguiva il
calendario liturgico. Così gli scialli verdi erano per
l'Avvento, quelli viola per la Quaresima, quelli grigi per la Settimana
Santa, quelli rossi per il Corpus Domini e la festa patronale. Le spose
indossavano lo scialle bianco, mentre quello nero era da lutto. Gli
scialli di seta venivano usati nelle grandi occasioni, mentre in
alternativa si usavano quelli di lanetta con disegni stampati o a tinta
unita ricamati in un angolo.
Nei giorni feriali si utilizzavano scialli di cotone o lana più
grossolana.
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Il
grembiule
'L fudi
Era indossato sopra la gonna,
munito di lunghi legacci ed anche questi variavano il colore: quelli
festivi, in seta, erano abbinati agli scialli di cui riprendevano
spesso i colorì. Negli altri giorni si usavano grembiuli di
cotone o di trëdéinë.
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La
cuffia
Lë
cuffië
Usata nei giorni festivi, di
colore bianco, veniva indossata su di un sotto-cuffia di tela o di
cotone ed era realizzata in tessuto molto leggero, fittamente
pieghettato e orlato con pizzo spesso confezionato al tombolo dalle
donne di Rochemolles.
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Lë
curnëttë
Nei giorni lavorativi le donne
portavano Lë curnëttë,
una cuffietta di cotone meno elaborata, di colore più scuro se
usata per i lavori dei campi, di colore più chiaro o a motivi
provenzali se indossata per andare al mercato. A Rochemolles usavano curnëtta di seta molto
colorate:
tipiche sono quelle a motivo scozzese.
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Caraco, pizzo e
cappello
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L'oro
L'or
II costume era completato ed arricchito da diversi oggetti di
oreficeria, di cui il più importante era la croce che si portava
appesa ad un cordoncino nero. Si portava anche un nastro di velluto
stretto intorno al collo sul quale venivano applicate delle paillettes
d'oro e una spilla che poteva avere varie fogge.
Gli oggetti doro erano acquistati a Briançon con il ricavato
della vendita del burro, spesso con la vendita dei mazzi di violette
che le ragazze raccoglievano e poi vendevano agli erboristi. Nei giorni
feriali la croce d'oro veniva sostituita da una d'argento.
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I
copricapi dei bambini
La
barëtta du pcise
Anche i bambini indossavano un
copricapo, lë barëttë,
che aveva fogge diverse per i maschi e per le femmine: quella delle
bambine era formata da tre pezzi cuciti insieme, uno centrale che
copriva la parte alta del capo e due laterali. Quella dei maschietti si
componeva di due pezzi, uno posteriore, di forma rotonda che copriva la
nuca, e uno anteriore posto trasversalmente. Potevano essere di cotone
o di seta ed erano ornate da un pizzetto molto arricciato che
contornava il viso. Cerano poi delle barëtta
di cotone confezionate all'uncinetto.
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L'abbiglamento
maschile
L'abilhämën
duz omme
Dell'abbigliamento maschile,
che pure aveva i suoi canoni, non si conservano che alcune camicie di
tela e delle vecchie fotografie.
Meno appariscente di quello femminile, era composto da calzoni scuri in
trëdéinë
e da un gilè sotto il quale veniva indossata una camicia di
canapa. L'abbigliamento era completato da una giubba scura. Nei giorni
feriali annodavano al collo un fazzolettone, in quelli festivi una
cravatta scura. Per ripararsi dal clima rigido e dalle intemperie si
avvolgevano in caldi mantelli neri di lana che venivano indossati anche
in caso di lutto.
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