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Mostra Fotografica 1998

ESPOSIZIONE FOTOGRAFICA
Millaures - Le pietre raccontano
Miaraura - L'armaca dla piera


Le costruzioni, gli oggetti, le testimonianze sull'importanza dell'elemento lapideo nella cultura contadina d'alta montagna.
La rassegna è stata allestita dal Consorzio di Sviluppo Agricolo di Millaures presso l'atrio della Chiesa Parrocchiale S. Andrea e rimarrà aperta nei mesi di Agosto e Settembre.

La pietra : elemento insostituibile nella vita contadina d'alta montagna. Utilizzata per le grandi costruzioni come case, strade, ponti, veniva altresì impiegata per la fabbricazione di oggetti d'uso quotidiano quali recipienti, mole, macine, ecc.

La lavorazione della pietra presuppone la conoscenza delle cave e dei diversi tipi di pietra, del modo di estrarla, di tagliarla e trasportarla, spesso in inverno, facendo scivolare le grandi lastre sulla neve.

Si distinguevano in questa attività gli abitanti del Rochas per la loro abilità nel lavorarne anche la più dura realizzando opere di pregevole fattura. Questa breve carrellata ne propone alcuni impieghi attraverso la storia del nostro villaggio tracciata anche dalle preziose testimonianze di Allizond Laurent (1840 c.a.) e Guiffrey Celestino (1869) che nei loro diari ci raccontano episodi che ben descrivono la vita quotidiana del passato.

Il nostro ringraziamento a tutte le persone il cui contributo ha reso possibile la realizzazione, di questa esposizione.

 
Principali avvenimenti nel mondo dal 1600 a l'inizio del 1900

1625
E' il primo di tre anni di grande carestia : la gente si recava a comperare il grano a Chambéry scambiandolo con la tela tessuta in casa.
1630
Grande Peste - Compaiono i primi fucili ad avancarica
1651
Un incendio al Rochas distrugge quasi tutto il paese
1694
Con l'editto di Tolleranza Vittorio Amedeo II concede libertà di culto ai valdesi del Piemonte
1705
Gli abitanti della valle si recano a Exilles per difendere il forte dalle truppe francesi e nello stesso anno un'alluvione distrugge i ponti sulla Dora e rade al suolo un accampamento di francesi causando 3000 morti
1706
Una valanga abbatte 50 case a Rochemolles uccidendo 12 persone
1708
Distaccamenti dell'esercito francese penetrano in valle dai colli della Rho e del Frejus e saccheggiano i villaggi costringendo la popolazione a rifugiarsi nei boschi di alta montagna. Nello stesso anno un terremoto prosciuga una sorgente piuttosto copiosa in località Rochas chiamata Fontaine Laurent
1712
Viene fatto voto a san Rocco della costruzione dell'oratorio antistante la chiesa, per la preservazione dalla peste, con una processione solenne
1713
Viene stipulato il Trattato di Utrecht con cui gli escartons di Oulx, Pragelato e Casteldelfino vengono riuniti alla Savoia dividendoli da quelli di Briançon e del Queyras, con i quali fin dal 1343 costituivano la "Repubblica degli Escortons"
1714
Muore il sovrano assoluto più potente dell'epoca : il re di Francia Luigi XIV, detto il Re Sole 
1720
I Savoia assumono il titolo di Re di Sardegna
1736
Il 24 giugno una grande gelata impedisce al mulino di Millaures di macinare e di recarsi a Rochemolles per la festa di San Pietro il giorno 29
1749
Una valanga a Rochemolles distrugge 30 case e il campanile e la neve non si scioglie del tutto durante la stagione estiva
1770
Nasce Beethoven - James Watt perfeziona la macchina a vapore
1776
George Washington dichiara l'indipendenza degli Stati Uniti
1786
Galvani scopre l'elettricità animale
1789 Scoppia la Rivoluzione Francese
1794
Truppe francesi si accampano al colle della Rho e rubano delle vacche al pascolo
1800
Passaggio di truppe austriache nella valle
1804
Napoleone è incoronato imperatore
1821 Il 2 agosto a Bardonecchia un incendio in 2 ore distrugge 42 case
1831
Carlo Alberto diviene re di Sardegna
1839
Viene inaugurata la prima ferrovia in Italia: la Napoli - Portici
1848
Scoppiano moti rivoluzionari in tutta Europa
1857
Si inizia il traforo del Frejus - Meucci inventa il telefono
1860
Lebon inventa il motore a scoppio - Garibaldi effettua la Spedizione dei Mille
1861
Viene proclamata l'Unità d'Italia
1864
Un incendio a Bardonecchia distrugge 10 case
1865
Epidemia di colora -   La corte di Cassazione di Milano delibera sulla questione del bosco Pineas, causa tra il comune di Beaulard e Millaures che dura da 400 anni.
1867
2 case bruciano a Horres incendiate dagli operai del traforo
1869
Viene inaugurato il canale di Suez
1871
Inaugurazione del traforo del Frejus
1872
Si costruisce la Casa Comunale ora sede del Consorzio
1873
Dopo un inverno eccezionale per la quantità di neve, in primavera si vendeva il ghiaccio in bassa valle
1874
Viene edificata la nuova cappella di Cotarlau
1877
Edison inventa il fonografo
1878
Prime lampade elettriche ad incandescenza
1881
Viene inaugurato il monumento a Francesco Medail
1887
Si costruisce il ponte tra Millaures e Bardonecchia
1889
Viene innalzata la Tour Eiffel - Un incendio a Rochemolles distrugge 43 case
1892
La grandine distrugge i raccolti a Millaures
1874
Incendio alla Rho brucia 19 case
1894
Marconi inventa il telegrafo senza fili
1895
I fratelli Lumière proiettano i primi filmati in bianco e nero
1896
Neve abbondante a ottobre : si spala per raccogliere le patate, molte rimangono nei campi. Félix Hoffman inventa l'aspirina - Lo sci fa la sua apparizione per la prima volta in valle di Susa e in Italia
1898
Si festeggia il 50" anniversario dello Statuto
1902
Un incendio a Rochemolles distrugge 7 case
1915
Scoppia la la guerra mondiale
1919
Invasione di cavallette
1921 Un grande incendio distrugge il villaggio del Villards
1928
I comuni autonomi di Millaures, Melezet, Rochemolles, Les Arnauds vengono riuniti sotto quello di Bardonecchia




La pietra negli edifici
La pèira e la mezun


L'architettura rurale era basata, per la costruzione, sullo sfruttamento di materiale facilmente reperibile in loco, ossia legno e pietra. L'uso del legno era così diffuso che si dovette regolamentare già fin dal XIV secolo, inducendo così ad un maggiore utilizzo della pietra. Questi materiali erano in grado di assolvere alla duplice esigenza di riparo dal freddo per uomini e animali e della conservazione della legna, del fieno e dei cereali.

Nella costruzione di una casa concorrevano abilissimi tagliatori di pietra, che realizzavano architravi, colonne monolitiche sulle quali poggiavano le volte a crociera delle stalle, quadri di porte e finestre. Anche la messa in opera delle pietre che costituivano i muri delle  abitazioni presupponeva la conoscenza di una grande tecnica di precisione.









Gli architravi
Lu lindau


La tecnica degli architravi è alla base di ogni costruzione spontanea. La loro costruzione presuppone che le maestranze, che disponevano di utensili di elevata capacità di taglio, dovevano essere espertissime nelle varie fasi della lavorazione della pietra, dallo stacco al taglio ed alla successiva sagomatura e finitura delle singole parti. Alla parte esecutiva concorreva un complesso di consuetudini e sistemi, collaudati e perfezionati, per il trasporto e soprattutto per la m.essa in opera definitiva.

A differenza dell'arco che scarica il peso soprastante anche con una componente obliqua che può far aprire le murature, l'architrave non solo scarica verticalmente il peso proprio ed il sovraccarico, ma se di lunghezza molto superiore all'apertura sottostante, acquista una funzione legante esattamente come i cordoli e le travature continue nelle opere in calcestruzzo. La frequente forma in curva o cuspide del lato superiore serviva ad una miglior distribuzione del carico sovrastante. Il sistema costruttivo degli stipiti, con grandi massi, in alternanza, di collocamento, meglio sopportava le spinte. La realizzazione è quasi sempre a secco, e le parti erano accuratamente lavorate e rifinite prima della messa in opera.
(Segusium nr. 20 - 21







Comignolo
Fumé






Pavimentazione di strade
'L Pavé dla via


Era  consuetudine  che  le  principali  strade  di  comunicazione venissero pavimentate e a questo provvedevano delle corvé, come ci testimonia Allizond Laurent del Rochas nel suo diario:

Nel 1884 nel corrente di gennaio non c'era affatto neve, il tempo era così bello che abbiamo lavorato diversi giorni alla corvé a pavimentare la strada da Reuils al Rochas, che era in pessimo stato.













La luziera

Le coperture dei tetti erano realizzate in due materiali : scandole di larice e lastre di pietra dette "lauza".

Le lauza migliori venivano estratte dalle rocce di quarrite chiamate "la luziera". Individuato un blocco a stratificazione regolare, se ne forzava la spaccatura a piani, conficcando nelle fessure cunei di ferro o di legno. Questi ultimi venivano bagnati di modo che,  gonfiando, ne provocassero il distacco.









Le pietre nel lavoro dei campi
La pèira e lu cian

La costruzione di muri a sostegno di campi e strade si rivelava inevitabile in un territorio impervio come quello di montagna. Staccionate di protezione erano spesso necessarie e le soluzioni adottate per la loro sistemazione prevedevano l'utilizzo di pietre forate, attraverso le quali far passare i pali, per metà incastrate nel muro stesso che ne garantiva la tenuta. La stessa tecnica veniva applicata per la realizzazione di rudimentali scalini che permettevano il superamento dei muri.
















Termini lapidei
La Buèina


Altro non sono che la segnalazione dei confini degli appezzamenti di terreno, i "termini" della proprietà, appunto. Questi venivano certificati con delle pietre sistemate secondo una procedura particolare, per far sì che fossero facilmente riconoscibili dai numerosi massi erratici sparsi un po' ovunque in montagna.
Venivano reperite delle pietre direttamente in loco, generalmente  spaccate  da  un  unico  masso, appositamente scheggiate con due tacche nella parte inferiore e infisse nel terreno per 40-50 cm. in maniera perpendicolare tra di loro, determinando in questo modo la proprietà del fondo. Le pietre che segnavano il confine tra diversi comuni erano chiamate "buenù" o "pèira marca".










Lu clapie

Per "clapië" si intendono quei mucchi di pietre  che  così spesso  si incontrano passeggiando tra gli incolti che un tempo ospitavano rigogliosi campi di orzo, segala, patate, canapa e che venivano tolte dal campo per rendere la terra più fertile. Un lavoro minuzioso, di pazienza e grande fatica, regolamentato anche dai Bandi Campestri, che indicava come dovessero essere ammucchiate ai limiti dei campi, senza che occupassero terreno utile per la semina.

Bandi di campestri del comune di Millaures - 1841
E' proibito a chiunque, togliendo le pietre dal suo fondo, di portarne i ciotttoli in qualsiasi tratturo, al contrario ognuno dovrà mantenerli e sistemarli lungo la sua proprietà, sotto pena di due lire oltre alla riparazione del danno, e al doppio in caso recidivo.











Il masso delle sette croci
'L Rucia' dla set cru

Si trova poco sopra l'abitato di Prerichard, in località chiamata "Serrë Süblé" tra quelli  che  una  volta  erano  campi meticolosamente lavorati e dove in autunno, dopo i raccolti, venivano fatte pascolare le pecore.  Forse è proprio  durante la sorveglianza del bestiame che i pastori hanno inciso questo masso dove nella parte frontale si possono leggere alcune date della fine del 1700, mentre superiormente sono incise numerose croci di varia misura (se ne contano fino a 12).













Casa dell'eremita
Mezun dl'impica'

Sorge in località Ledin, affacciata su di un dirupo, raggiungibile con il sentiero nr 128.
La data della sua costruzione, 1873, spicca sul fronte della casa, insieme con le iniziali di chi la edificò, A.G, André Guiffre, del Rochas, che qui, in seguito trovò la morte impiccandosi.
Ideata per il ricovero di bestie e fieno, interamente in pietra a secco, questa costruzione ci testimonia tutta l'abilità del suo costruttore, nei perfetti spigoli a piombo, nei caratteristici finestrini, nelle grandi lastre impiegate come stipiti della porta del fienile, ancora più sorprendente se si considera il luogo impervio ed isolato in cui sorge.













Le pietre datate
La miliema

Fin dal tempo più remoto l'uomo ha lasciato segni del suo passaggio nelle incisioni rupestri e forse lo stesso bisogno di affidare alla pietra un segno tangibile e duraturo della propria presenza, ha guidato la mano di chi ha inciso la data (1609, 1622, 1636, 1719, 1751, 1770, 1780, 1800, 1817, 1857, 1873, 1882, 1888) o le proprie iniziali sulle pietre che spesso si scorgono lungo i muri di campagna o sulle facciate delle case che spesso ne ospitano più di una, a testimonianza dei vari rimaneggiamenti nelle varie epoche. Venivano poste dal proprietario in occasione della loro costruzione o rifacimento, spesso con il simbolo della croce. In alcuni casi la data è racchiusa in un cartiglio.

Abbiamo scelto alcuni esempi ed è interessante confrontare le date con gli avvenimenti dell'epoca.









Dal manoscritto di Guiffrey Celestino 1869 - 1948
Allemand Benedetto, di cui ci è pervenuta la bella pietra datata 1889 con le sue iniziali, morì in un incidente, travolto dai tronchi fatti scivolare a valle in una "culissë", durante un taglio di alberi. Guiffrey Celestino ha annotato il fatto nel suo diario.
1904 - Stagione asciutta, luglio agosto e settembre senza pioggia, raccolti abbondanti in segale e fieni, poche patate. Molta neve in gennaio. Il 16 novembre Allemand Benedetto del Rochas si è fatto ammazzare da una pianta in regione Bauvoire.





















Le pietre nell'arte sacra
La pèira e lë gléizë

In ogni epoca l'arte sacra ha rappresentato uno stimolo per gli artisti a cimentarsi nella realizzazione di veri capolavori. La pietra, naturalmente, era uno dei materiali più usati e, grazie alla sua durata nel tempo, ancora oggi possiamo ammirare molti di questi manufatti, spesso risalenti ad epoche antichissime, come la bella croce a base rotonda, ora ingentilita dai licheni, che sovrasta la cuspide della cappella di Sant'Andrea a Horres e pare quasi volerla proteggere; nel cimitero di Millaures possiamo ammirare la colonna e la base della croce centrale ornata dal Sacro Cuore, anche queste di epoca remotissima.
Sia la Parrocchiale che altre cappelle ospitano pregievoli acquasantiere, in particolare in parrocchia troviamo due acquasantiere risalenti al 1655 e una fonte battesimale ornata da bassorilievi.



Dal manoscritto di Allizond Laurent del Rochas
Nel 1874, il 4 febbraio, abbiamo iniziato i lavori della nuova cappella di Cote Harlau, e 5 muratori del nostro villaggio hanno piazzato la pietra fondamentale, abbiamo smontato l'antico oratorio che era situato sopra il sentiero, contro la roccia; l'abbiamo fatto grande quanto possibile, con l'intenzione di potervi celebrare la Santa Messa.
I lavori essendo stati sospesi a causa del cattivo tempo, abbiamo dato l'incarico ad André Guiffre e Joseph Simiand del Rochas per finire i muri e fare il tetto; il detto anno Guiffre ha fatto il quadro della porta in pietra da taglio gratis.
















Le fontane
Lu bäciau

In un tempo in cui il fabbisogno d'acqua veniva soddisfatto prelevandola direttamente con i secchi alle fontane, la loro presenza era di enorme importanza. Nelle annate di siccità la mancanza d'acqua procurava un grande disagio, come testimoniato in vari manoscritti, perciò la manutenzione   assumeva   una   rilevanza fondamentale. I lavori venivano eseguiti con corvé che impegnavano tutta la popolazione e riguardavano la canalizzazione dell'acqua delle sorgenti, la pulitura dei canali e il ripristino delle vasche che, un tempo in legno, vennero via via sostituite con lastre di pietra e ancora oggi, con la loro acqua freschissima, ci ristorano e ci allietano durante le nostre passeggiate.

Dal manoscritto di Allizond Laurent del Rochas
Nel 1878 nel corrente mese di maggio abbiamo fatto la grande fontana del nostro villaggio in pietra da taglio; questo lavoro è stato fatto dai tagliatori di pietre del nostro villaggio, ossia Guiffre André fu Jean, Vallory Louis fu Jean, Simiand Joseph fu Jean, con l'aiuto di tutti gli uomini del villaggio che sono stati impiegati ciascuno secondo la sua capacità.
La cappella di San Sebastiano ci ha fatto dono di 100 franchi per questo, come è riportato nella dichiarazione che gli abitanti del villaggio hanno fatto sul presente libro.
Queste pietre sono state prese nella grande frana Jeansucque vicino al torrente Perilleux, un po' al di sotto del sentiero di Cote Longue, e trascinate nel dicembre del 1877.










Oggetti di uso quotidiano
La cioza 'd tu lu giu


Svariati oggetti di quotidiana utilità venivano realizzati in pietra. I più comuni erano pietre scavate e sagomate che fungevano da abbeveratoio per gli animali, in genere per le galline. Esistono ancora begli esempi di mortai dalla foggia elegante. Per costruire le mole che servivano ad affilare accette, asce e ogni altro oggetto da taglio, si cercava una pietra che fosse particolarmente dura.












































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