Le costruzioni, gli oggetti, le testimonianze sull'importanza dell'elemento lapideo nella cultura contadina d'alta montagna.
La rassegna è stata allestita dal Consorzio di Sviluppo Agricolo di Millaures presso l'atrio della Chiesa Parrocchiale S. Andrea e rimarrà aperta nei mesi di Agosto e Settembre.
La pietra : elemento insostituibile nella vita contadina d'alta montagna. Utilizzata per le grandi costruzioni come case, strade, ponti, veniva altresì impiegata per la fabbricazione di oggetti d'uso quotidiano quali recipienti, mole, macine, ecc.
La lavorazione della pietra presuppone la conoscenza delle cave e dei diversi tipi di pietra, del modo di estrarla, di tagliarla e trasportarla, spesso in inverno, facendo scivolare le grandi lastre sulla neve.
Si distinguevano in questa attività gli abitanti del Rochas per la loro abilità nel lavorarne anche la più dura realizzando opere di pregevole fattura. Questa breve carrellata ne propone alcuni impieghi attraverso la storia del nostro villaggio tracciata anche dalle preziose testimonianze di Allizond Laurent (1840 c.a.) e Guiffrey Celestino (1869) che nei loro diari ci raccontano episodi che ben descrivono la vita quotidiana del passato.
Il nostro ringraziamento a tutte le persone il cui contributo ha reso possibile la realizzazione, di questa esposizione.
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Principali avvenimenti nel mondo dal 1600 a l'inizio del 1900
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1625
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E' il primo di tre anni di grande carestia : la gente si recava a comperare il grano a Chambéry scambiandolo con la tela tessuta in casa.
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1630
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Grande Peste - Compaiono i primi fucili ad avancarica
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1651
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Un incendio al Rochas distrugge quasi tutto il paese
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1694
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Con l'editto di Tolleranza Vittorio Amedeo II concede libertà di culto ai valdesi del Piemonte
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1705
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Gli abitanti della valle si recano a Exilles per difendere il forte dalle truppe francesi e nello stesso anno un'alluvione distrugge i ponti sulla Dora e rade al suolo un accampamento di francesi causando 3000 morti
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1706
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Una valanga abbatte 50 case a Rochemolles uccidendo 12 persone
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1708
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Distaccamenti dell'esercito francese penetrano in valle dai colli della Rho e del Frejus e saccheggiano i villaggi costringendo la popolazione a rifugiarsi nei boschi di alta montagna. Nello stesso anno un terremoto prosciuga una sorgente piuttosto copiosa in località Rochas chiamata Fontaine Laurent
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1712
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Viene fatto voto a san Rocco della costruzione dell'oratorio antistante la chiesa, per la preservazione dalla peste, con una processione solenne
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1713
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Viene stipulato il Trattato di Utrecht con cui gli escartons di Oulx, Pragelato e Casteldelfino vengono riuniti alla Savoia dividendoli da quelli di Briançon e del Queyras, con i quali fin dal 1343 costituivano la "Repubblica degli Escortons"
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1714
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Muore il sovrano assoluto più potente dell'epoca : il re di Francia Luigi XIV, detto il Re Sole
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1720
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I Savoia assumono il titolo di Re di Sardegna
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1736
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Il 24 giugno una grande gelata impedisce al mulino di Millaures di macinare e di recarsi a Rochemolles per la festa di San Pietro il giorno 29
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1749
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Una valanga a Rochemolles distrugge 30 case e il campanile e la neve non si scioglie del tutto durante la stagione estiva
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1770
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Nasce Beethoven - James Watt perfeziona la macchina a vapore
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1776
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George Washington dichiara l'indipendenza degli Stati Uniti
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1786
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Galvani scopre l'elettricità animale
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1789 |
Scoppia la Rivoluzione Francese
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1794
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Truppe francesi si accampano al colle della Rho e rubano delle vacche al pascolo
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1800
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Passaggio di truppe austriache nella valle
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1804
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Napoleone è incoronato imperatore
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1821 |
Il 2 agosto a Bardonecchia un incendio in 2 ore distrugge 42 case |
1831
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Carlo Alberto diviene re di Sardegna
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1839
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Viene inaugurata la prima ferrovia in Italia: la Napoli - Portici
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1848
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Scoppiano moti rivoluzionari in tutta Europa
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1857
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Si inizia il traforo del Frejus - Meucci inventa il telefono
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1860
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Lebon inventa il motore a scoppio - Garibaldi effettua la Spedizione dei Mille
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1861
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Viene proclamata l'Unità d'Italia
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1864
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Un incendio a Bardonecchia distrugge 10 case
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1865
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Epidemia di colora - La corte di Cassazione di Milano delibera sulla questione del bosco Pineas, causa tra il comune di Beaulard e Millaures che dura da 400 anni.
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1867
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2 case bruciano a Horres incendiate dagli operai del traforo
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1869
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Viene inaugurato il canale di Suez |
1871
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Inaugurazione del traforo del Frejus
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1872
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Si costruisce la Casa Comunale ora sede del Consorzio
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1873
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Dopo un inverno eccezionale per la quantità di neve, in primavera si vendeva il ghiaccio in bassa valle
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1874
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Viene edificata la nuova cappella di Cotarlau
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1877
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Edison inventa il fonografo
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1878
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Prime lampade elettriche ad incandescenza
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1881
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Viene inaugurato il monumento a Francesco Medail
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1887
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Si costruisce il ponte tra Millaures e Bardonecchia
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1889
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Viene innalzata la Tour Eiffel - Un incendio a Rochemolles distrugge 43 case
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1892
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La grandine distrugge i raccolti a Millaures
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1874
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Incendio alla Rho brucia 19 case
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1894
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Marconi inventa il telegrafo senza fili
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1895
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I fratelli Lumière proiettano i primi filmati in bianco e nero
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1896
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Neve abbondante a ottobre : si spala per raccogliere le patate, molte rimangono nei campi. Félix Hoffman inventa l'aspirina - Lo sci fa la sua apparizione per la prima volta in valle di Susa e in Italia
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1898
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Si festeggia il 50" anniversario dello Statuto
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1902
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Un incendio a Rochemolles distrugge 7 case
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1915
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Scoppia la la guerra mondiale
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1919
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Invasione di cavallette
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1921 |
Un grande incendio distrugge il villaggio del Villards
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1928
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I comuni autonomi di Millaures, Melezet, Rochemolles, Les Arnauds vengono riuniti sotto quello di Bardonecchia
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La pietra negli edifici
La pèira e la mezun
L'architettura rurale era basata, per la costruzione, sullo sfruttamento di materiale facilmente reperibile in loco, ossia legno e pietra. L'uso del legno era così diffuso che si dovette regolamentare già fin dal XIV secolo, inducendo così ad un maggiore utilizzo della pietra. Questi materiali erano in grado di assolvere alla duplice esigenza di riparo dal freddo per uomini e animali e della conservazione della legna, del fieno e dei cereali.
Nella costruzione di una casa concorrevano abilissimi tagliatori di pietra, che realizzavano architravi, colonne monolitiche sulle quali poggiavano le volte a crociera delle stalle, quadri di porte e finestre. Anche la messa in opera delle pietre che costituivano i muri delle abitazioni presupponeva la conoscenza di una grande tecnica di precisione.
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Gli architravi
Lu lindau
La tecnica degli architravi è alla base di ogni costruzione spontanea. La loro costruzione presuppone che le maestranze, che disponevano di utensili di elevata capacità di taglio, dovevano essere espertissime nelle varie fasi della lavorazione della pietra, dallo stacco al taglio ed alla successiva sagomatura e finitura delle singole parti. Alla parte esecutiva concorreva un complesso di consuetudini e sistemi, collaudati e perfezionati, per il trasporto e soprattutto per la m.essa in opera definitiva.
A differenza dell'arco che scarica il peso soprastante anche con una componente obliqua che può far aprire le murature, l'architrave non solo scarica verticalmente il peso proprio ed il sovraccarico, ma se di lunghezza molto superiore all'apertura sottostante, acquista una funzione legante esattamente come i cordoli e le travature continue nelle opere in calcestruzzo. La frequente forma in curva o cuspide del lato superiore serviva ad una miglior distribuzione del carico sovrastante. Il sistema costruttivo degli stipiti, con grandi massi, in alternanza, di collocamento, meglio sopportava le spinte. La realizzazione è quasi sempre a secco, e le parti erano accuratamente lavorate e rifinite prima della messa in opera.
(Segusium nr. 20 - 21
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Comignolo
Fumé
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Pavimentazione di strade
'L Pavé dla via
Era consuetudine che le principali strade di comunicazione venissero pavimentate e a questo provvedevano delle corvé, come ci testimonia Allizond Laurent del Rochas nel suo diario:
Nel 1884 nel corrente di gennaio non c'era affatto neve, il tempo era così bello che abbiamo lavorato diversi giorni alla corvé a pavimentare la strada da Reuils al Rochas, che era in pessimo stato.
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La luziera
Le coperture dei tetti erano realizzate in due materiali : scandole di larice e lastre di pietra dette "lauza".
Le lauza migliori venivano estratte dalle rocce di quarrite chiamate "la luziera". Individuato un blocco a stratificazione regolare, se ne forzava la spaccatura a piani, conficcando nelle fessure cunei di ferro o di legno. Questi ultimi venivano bagnati di modo che, gonfiando, ne provocassero il distacco.
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Le pietre nel lavoro dei campi
La pèira e lu cian
La costruzione di muri a sostegno di campi e strade si rivelava inevitabile in un territorio impervio come quello di montagna. Staccionate di protezione erano spesso necessarie e le soluzioni adottate per la loro sistemazione prevedevano l'utilizzo di pietre forate, attraverso le quali far passare i pali, per metà incastrate nel muro stesso che ne garantiva la tenuta. La stessa tecnica veniva applicata per la realizzazione di rudimentali scalini che permettevano il superamento dei muri.
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Termini lapidei
La Buèina
Altro non sono che la segnalazione dei confini degli appezzamenti di terreno, i "termini" della proprietà, appunto. Questi venivano certificati con delle pietre sistemate secondo una procedura particolare, per far sì che fossero facilmente riconoscibili dai numerosi massi erratici sparsi un po' ovunque in montagna.
Venivano reperite delle pietre direttamente in loco, generalmente spaccate da un unico masso, appositamente scheggiate con due tacche nella parte inferiore e infisse nel terreno per 40-50 cm. in maniera perpendicolare tra di loro, determinando in questo modo la proprietà del fondo. Le pietre che segnavano il confine tra diversi comuni erano chiamate "buenù" o "pèira marca".
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Lu clapie
Per " clapië" si intendono quei mucchi di pietre che così spesso si incontrano passeggiando tra gli incolti che un tempo ospitavano rigogliosi campi di orzo, segala, patate, canapa e che venivano tolte dal campo per rendere la terra più fertile. Un lavoro minuzioso, di pazienza e grande fatica, regolamentato anche dai Bandi Campestri, che indicava come dovessero essere ammucchiate ai limiti dei campi, senza che occupassero terreno utile per la semina.
Bandi di campestri del comune di Millaures - 1841
E' proibito a chiunque, togliendo le pietre dal suo fondo, di portarne i ciotttoli in qualsiasi tratturo, al contrario ognuno dovrà mantenerli e sistemarli lungo la sua proprietà, sotto pena di due lire oltre alla riparazione del danno, e al doppio in caso recidivo.
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Il masso delle sette croci
'L Rucia' dla set cru
Si trova poco sopra l'abitato di Prerichard, in località chiamata "Serrë Süblé" tra quelli che una volta erano campi meticolosamente lavorati e dove in autunno, dopo i raccolti, venivano fatte pascolare le pecore. Forse è proprio durante la sorveglianza del bestiame che i pastori hanno inciso questo masso dove nella parte frontale si possono leggere alcune date della fine del 1700, mentre superiormente sono incise numerose croci di varia misura (se ne contano fino a 12).
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Casa dell'eremita
Mezun dl'impica'
Sorge in località Ledin, affacciata su di un dirupo, raggiungibile con il sentiero nr 128.
La data della sua costruzione, 1873, spicca sul fronte della casa, insieme con le iniziali di chi la edificò, A.G, André Guiffre, del Rochas, che qui, in seguito trovò la morte impiccandosi.
Ideata per il ricovero di bestie e fieno, interamente in pietra a secco, questa costruzione ci testimonia tutta l'abilità del suo costruttore, nei perfetti spigoli a piombo, nei caratteristici finestrini, nelle grandi lastre impiegate come stipiti della porta del fienile, ancora più sorprendente se si considera il luogo impervio ed isolato in cui sorge.
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Le pietre datate
La miliema
Fin dal tempo più remoto l'uomo ha lasciato segni del suo passaggio nelle incisioni rupestri e forse lo stesso bisogno di affidare alla pietra un segno tangibile e duraturo della propria presenza, ha guidato la mano di chi ha inciso la data ( 1609, 1622, 1636, 1719, 1751, 1770, 1780, 1800, 1817, 1857, 1873, 1882, 1888) o le proprie iniziali sulle pietre che spesso si scorgono lungo i muri di campagna o sulle facciate delle case che spesso ne ospitano più di una, a testimonianza dei vari rimaneggiamenti nelle varie epoche. Venivano poste dal proprietario in occasione della loro costruzione o rifacimento, spesso con il simbolo della croce. In alcuni casi la data è racchiusa in un cartiglio.
Abbiamo scelto alcuni esempi ed è interessante confrontare le date con gli avvenimenti dell'epoca.
Dal manoscritto di Guiffrey Celestino 1869 - 1948
Allemand Benedetto, di cui ci è pervenuta la bella pietra datata 1889 con le sue iniziali, morì in un incidente, travolto dai tronchi fatti scivolare a valle in una " culissë", durante un taglio di alberi. Guiffrey Celestino ha annotato il fatto nel suo diario.
1904 - Stagione asciutta, luglio agosto e settembre senza pioggia, raccolti abbondanti in segale e fieni, poche patate. Molta neve in gennaio. Il 16 novembre Allemand Benedetto del Rochas si è fatto ammazzare da una pianta in regione Bauvoire.
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Le pietre nell'arte sacra
La pèira e lë gléizë
In ogni epoca l'arte sacra ha rappresentato uno stimolo per gli artisti a cimentarsi nella realizzazione di veri capolavori. La pietra, naturalmente, era uno dei materiali più usati e, grazie alla sua durata nel tempo, ancora oggi possiamo ammirare molti di questi manufatti, spesso risalenti ad epoche antichissime, come la bella croce a base rotonda, ora ingentilita dai licheni, che sovrasta la cuspide della cappella di Sant'Andrea a Horres e pare quasi volerla proteggere; nel cimitero di Millaures possiamo ammirare la colonna e la base della croce centrale ornata dal Sacro Cuore, anche queste di epoca remotissima.
Sia la Parrocchiale che altre cappelle ospitano pregievoli acquasantiere, in particolare in parrocchia troviamo due acquasantiere risalenti al 1655 e una fonte battesimale ornata da bassorilievi.
Dal manoscritto di Allizond Laurent del Rochas
Nel 1874, il 4 febbraio, abbiamo iniziato i lavori della nuova cappella di Cote Harlau, e 5 muratori del nostro villaggio hanno piazzato la pietra fondamentale, abbiamo smontato l'antico oratorio che era situato sopra il sentiero, contro la roccia; l'abbiamo fatto grande quanto possibile, con l'intenzione di potervi celebrare la Santa Messa.
I lavori essendo stati sospesi a causa del cattivo tempo, abbiamo dato l'incarico ad André Guiffre e Joseph Simiand del Rochas per finire i muri e fare il tetto; il detto anno Guiffre ha fatto il quadro della porta in pietra da taglio gratis.
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Le fontane
Lu bäciau
In un tempo in cui il fabbisogno d'acqua veniva soddisfatto prelevandola direttamente con i secchi alle fontane, la loro presenza era di enorme importanza. Nelle annate di siccità la mancanza d'acqua procurava un grande disagio, come testimoniato in vari manoscritti, perciò la manutenzione assumeva una rilevanza fondamentale. I lavori venivano eseguiti con corvé che impegnavano tutta la popolazione e riguardavano la canalizzazione dell'acqua delle sorgenti, la pulitura dei canali e il ripristino delle vasche che, un tempo in legno, vennero via via sostituite con lastre di pietra e ancora oggi, con la loro acqua freschissima, ci ristorano e ci allietano durante le nostre passeggiate.
Dal manoscritto di Allizond Laurent del Rochas
Nel 1878 nel corrente mese di maggio abbiamo fatto la grande fontana del nostro villaggio in pietra da taglio; questo lavoro è stato fatto dai tagliatori di pietre del nostro villaggio, ossia Guiffre André fu Jean, Vallory Louis fu Jean, Simiand Joseph fu Jean, con l'aiuto di tutti gli uomini del villaggio che sono stati impiegati ciascuno secondo la sua capacità.
La cappella di San Sebastiano ci ha fatto dono di 100 franchi per questo, come è riportato nella dichiarazione che gli abitanti del villaggio hanno fatto sul presente libro.
Queste pietre sono state prese nella grande frana Jeansucque vicino al torrente Perilleux, un po' al di sotto del sentiero di Cote Longue, e trascinate nel dicembre del 1877.
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Oggetti di uso quotidiano
La cioza 'd tu lu giu
Svariati oggetti di quotidiana utilità venivano realizzati in pietra. I più comuni erano pietre scavate e sagomate che fungevano da abbeveratoio per gli animali, in genere per le galline. Esistono ancora begli esempi di mortai dalla foggia elegante. Per costruire le mole che servivano ad affilare accette, asce e ogni altro oggetto da taglio, si cercava una pietra che fosse particolarmente dura.
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