Histoires vécues (hier/aujourd'hui)/Storie vissute (ieri/oggi)


Manuscrit Rousset (1857-2001)
pagine 2-51,   52-99,   100-197



Livre de
                  Joseph Rochas

Livre de
Compte de mes
affaire particulier de la maison
Commencé en l'année
Ci 1857
Par Joseph Rochas
au Villard hameau de Beaulard



Pagine 52-99 pagine

pagine divelte 50-51

e acessibile coi nostri mezzi a disposizione.
La segala si vendeva a £ 5.50 il (sestier) misura antica di forma
cilindrica in legno, della capacità di kg 35 circa di grano e segala.
La meliga era un po’ più cara, il suo prezzo era di £. 3.50 l'emine
anche questa è ancora una misura nelle nostre valli di origine francese
specialmente in Savoia; anchessa di forma cilindrica della capacità
di kg. 17.50/18 a secondo della qualità del cereale.
Nel 1895 ossia l'anno seguente, le cose cambiarono fortunatamente
in meglio. L'acqua potabile riprese il suo vecchio deflusso nella fontana
in pietra al Villard il giorno di San Bernardo, 15 Giugno e fu una
festa di gaudio per tutti gli abitanti della frazione.
Purtroppo non così per il raccolto che mio pro zio Domenico descrive
come peggiore del precedente tranne le granaglie seminate in primavera.
L'estate fu suffocante senza pioggia. Si iniziarono processioni
e preghiere implorando aiuto nella misericordia divina, ma la tante
sospirata pioggia giunse molto dopo quando il raccolto era quasi distrutto.

Chiesa di Beaulard
In quell'anno, cioè nel 1895 il nostro Parroco Carbonero Cesare
fece costruire il grand'altare all'ordine Romano, levando le colonne
antiche ancora discretamente belle, corate con fondo azzurro.
Fece ingrandire la chiesa dietro l'altare dove prendevano
posto prima i cantori.
52

Seguito degli appunti presi dallo zio Domenico Chalier.
Riferendosi ancora alla sistemazione della chiesa, si precisa che
l'altare è stato costruito in marmo ed il costo di allora fu di £.1800.
si acquistò anche i candelabri per £ 1900. Per queste spese il Comune
gli concesse 400 piante di pino che vendette ricavandone £ 2300.
Siccome la spesa totale di questa parte di lavori ammontò a £ 7000 circa
il resto dell'importo fu copero con elemosine dei parrocchiani.
Contemporaneamente fu costruito il cimitero nuovo il cui preventivo
di spesa era stato cacolato sulle £ 5552; ma non furono sufficienti.
Per la copertura della spesa il comune mise in vendita parecchi lotti di
piante realizzando in tutto £ 1700.
In quell'anno 1895 ebbe inizio la costruzione della strada che porta
al forte del Jafferau con quasi tutta la mano d'opera dei militari.
Nel 1896 si costruì la scuola della frazione sul terreno dato
da mio padre Rousset Aristide, ponendo cosi fine alla preoccupazione
ed al disagio di ogni famiglia che doveva mettere a disposizione a turno
ogni anno un locale che era poi disolito la stalla per poter efettuare
la scuola invernale ai bambini del luogo.
Nell'anno 1896, mio zio segna di nuovo qualche appunto sul raccolto
ed è comprensibile ammettere che l'andamento della stagione fosse la cosa più
seguita perché dal buon esito di queste dipendeva tutta la possibilità
53

della loro esistenza. Questa breve sua parentesi è descritta come segue:
Nel 1896 il raccolto fu assai buono, tanto quello primaverile
che l'invernale avendo piovuto per tempo, sia per l'uno che l'altro
raccolto. L'autunno fu così piovoso con cadute di neve assai presto
che no fu possibile raccogliere le foglie e potare i frassini per farne
le fascine  tanto necessari per il bestiame nell'inverno. Si è dovuto estrarre
le patate sotto la neve che già dal 20 ottobre era caduta in abbondanza.
Sottolinea anche che a proposito di nevicate, nell'inverno 1896/97
ne caddero circa 6 metri, misurate alla stazione di Bardonecchia.

C'è anche fra le sue annotazioni la data della posa dei tubi
all'alpe la Suppa, tanto discussa fino all'ora per la sua grande
utilità. Furono posati circa 400 ml di tubi nelle giornate 17-18-
19-20-21 del mese di Giugno 1912  costruite le vasche di raccolta in legno.
L'annotazione che troviamo con la data del 12 Luglio 1912 circa
l'inizio del servizio con le macchine elettriche da Salbertrand a Bardonecchia
tra la sua importanza sia per l'impiego dalla mano d'opera locale che per
l'utilità del funzionamento.

Annotazioni sul traforo autostradale
del Frejus 12 Maggio 1979.
54

Tunnel del Frejus ore 10,43 Sabato 12 Maggio 1979.
Una data storica: in questo momento il primo ministro di Francia
mons. Raymond Barre si è incontrato col Presidente del Consiglio
d'Italia, On. Giulio Andreotti. una calorosa stretta di mano suggella
l'incontro di due popoli là sotto la montagna che ora servirà ad unire
non solo due nazioni sorelle, ma l'Europa.
C'è uno scatenarsi di fotografi,  cineoperatori, una folla di giornalisti
dei maggiori quotidiani d'Italia e di Francia.
Con Andreotti, il Prefetto di Torino, Dr Veglia, il sottosegretario
ai LL.PP on. Fontana, l'On. Botta vice presidente della commissione
lavori pubblici della camera dei deputati, il Presidente della Sitaf
italiana del lavoro (traforo), On. Silvio Giuna, il Presidente della
Regione Piemonte Avvocato Viglione, il sindaco di Bardonecchia
dot. Gibello, Diego Novelli, sindaco di Torino, l'On. Donat Catin
col Presidente Barre, il Presidente della SFTRF (Societe Francaise
du Tunnel Routier du Frejus) Mr Pierre Dumas.
Presenti anche gli ambasciatori d'Italia e di Francia. Dopo le scambio
die saluti i due Presidenti percorrono la parte italiana della
galleria e raggiungono il piazzale dove ha luogo la cerimonia
ufficiale. Andreotti e Barre passano in rassegna il pichetto
d'onore degli alpini mentre la fanfara del battaglione intona
gli inni nazionali d'Italia e di Francia.
55

I presidenti con le autorità si fanno incontro od ossequiare il
Vescovo di Susa Mons. Bernardetto, che poi imparte la benedizione.
E presente anche il Parroco di Bardonecchia Mons. Bellando.
Sotto la grande tenda salone gremitissima , gli operai, di autorità,
parlamentari, invitati, ha inizio la cerimonia, ripresa in diretta dalla
Radio Televisione. Per primo rivolge un breve saluto il sindaco di
Bardonecchia quindi il Presidente della Sitaf, Onor. Geuna
ricorda la gigantesca impresa, ricollegandosi all'opera compiuta
108 anni fa col traforo ferroviario del Frejus.
Monsr. Pierre Dumas, Presidente della società francese; ha pure lui
la gratitudine del suo paese e quanti col loro duro lavoro hanno
fatto si che il "Tunnel" iniziato dal lato francese il 7 ottobre
1974 e dal lato italiano il 20 Gennaio 1975 si potesse ora
inaugurare e ne corso del 1980 ultimare et aprire al traffico.
Il primo ministro di Francia Barre ha incontrato quindi un
  autorevole discorso ; dicendosi lieto di questa cerimonia perché
"ravviso in questa opera una nuova testimonianza dell'amicizia
franco-italiana". Al Presidente del Consiglio Andreotti
è toccato chiudere la manifestazione con un chiaro intervento, nel
quale ha altresi preso l'impegno per una celere soluzione dello spinoso
problema viario che consente un rapido collegamento al traforo.
Andreotti ha elogiato gli operai francesi ed italiani ed i tecnici
delle due nazioni che "in condizioni durissime, a volte ostacolate
56

pagine divelte 57-58

dal vento e dalla neve, hanno realizzato questa grande opera"
mentre oggi i popoli vivono la grande esperienza della costruzione dell'Europa
unita rendendo omaggio ai grandi artefici dell'unità Europea.
Monnet Shuman, De Gasperi, Adenauer, ricordando l'opera
illuminata del primo ministro Barre in favore dell'Europa.
Prima di accomiatarsi l'Onorevole Andreotti ha voluto consegnare
personalmente a numerosi operai e tecnici, le insegne delle
onorificenze al merito della Repubblica sottolineando argutamente;
"Questa volta sono veramente onorificenze al merito". Il pranzo
raduna gli intervenuti al Riki e al soggiorno militare.
Nel pomeriggio è stata effettuata l'escursione in Francia sotto
il Frejus.
Dalla relazione di Adele Luigi Bergeretti sula "Valsusa"
Trascritto il  29 Febbraio 1980 In Ferriera di Buttigliera Alta.
Via Rocciamelone 1, Rousset Giuseppe a 83 anni di età.
59

pagina biancha
60

Scrittura di Joseph Rochas

Reçu de la fondation de mon
oncle que j'avais peyez (je l'ai repris)
de Jean-Joseph Suspize fesan les
fonctions de procureur en 1879 que je
doit peyer 10 # toute les annees
Je soussigné declare avoir reçu du sieur Rochas
Joseph la somme de 10 francs des interets d'une
fondation faites par son oncle Antoine Chalier en
faveur de l'école du Villard
Fait au Villard le 27 avril 1881
Chalier Dominique Instteur
Je soussigné declare avoir reçu du sieur Rochas
Joseph la somme de 10 francs des interets d'une fondation
faites par son oncle Antoine Chalier en faveur de l'école
du Villard.
Fait au Villard le 27 avril 1882
Chalier Dominique Instteur
61

Je soussigné declare avoir reçu du sieur Rochas
Joseph la somme de 10 francs des interets d'une
fondation faites par son oncle Antoine Chalier en
faveur de l'école des Villards.
Au Villard le 25 avril 1883
Chalier Dominique Instteur
Je soussigné déclare avoir reçu du sieur Rochas Joseph
la somme de dix francs des interêts d'une fondation
faites par son oncle Antoine Chalier en faveur de
l'école du Villard.
Fait au Villard le 26 avril 1884
Chalier Dominique Instteur
Je soussigné déclare avoir reçu du sieur Joseph
Rochas la somme de dix francs des intérêts d'une fondation
faite par son oncle Antoine Chalier en faveur de
l'école du Villard.
Villards le 21 avril 1885
Allois Louis Instituteur
62

Io dichiaro di aver ricevuto dal signor
Rochas Giuseppe la somma di £. dieci
interesse d'una fondazione fatta da suo zio
Antonio Chalier in favore della scuola
del Villard
Al Villard oddi 20 Aprile
L'anno 1886
Rousset Alfonso

Je soussigné déclare avoir reçu du sieur Joseph
Rochas la somme de dix francs (10) intérêts d'une
fondation faite par son oncle Antoine Chalier en
faveur de l'école du Villard.
Villard le 22 Avril 1887
Rochas Jean Baptiste instituteur
Al Villards il 23 Aprile l'anno 1889
Io dichiaro di aver ricevuto dal signor Rochas
Giuseppe la somma di lire 10 dico lire dieci
interesse d'una fondazione fatta suo zio
Antonio Chalier in favore della scuola del
Villard.
Il maestro
Villon Giuseppe
63

Io sottoscritto dichiaro aver ricevuto dal SiG.
Rochas giuseppe la somma di Lire 10 (dieci)
interesse d'una fondazione fatta dal suo zio Chalier Antonio
a favore della scuola del Villard
Al Villard il giugno 1889
Chalier Domenico Inst.
Io sottocritto dichiaro aver ricevuto dal Sig Rousset
Aristide la somma di lire 10 (dieci) interesse d'una
fondazione fatta dal S. Chalier Antonio a favore della
scuola del Villard.
Villard 30 aprile 1890
Inst. Chalier Domenico
Io sottocritto dichiaro aver ricevuto dal Sig Rousset
Aristide la somma di lire 10 (dieci) intesse d'un
lascito pio fatto del defunto Chalier Antonio a favore
della scuola del Villard.
Villard 23 aprile 1891
Chalier Domenico Inst.
Dichiaro io sottocritto aver ricevuto dal Sig Rousset
Aristide la somma di lire 10 (dieci) intesse
d'un lascito pio fatto del defunto Chalier
Antonio a favore della scuola del Villard.
Villard 26 aprile 1892
Chalier Domenico Inst.
Cosi è de 1893
64

pagina biancha
65

1925
Versamenti fatti nell anno 1925
per materiale di un mestiere

£
Ci
7-1
Pagato fattura a Pinin Besson N°334
£. 345
00

Pagato al signor Benis Emilio per vitelli francesi
"
438
00
28-1
Dato acconto al signor Giacomo Bessone
£. 300
00
8-2
Pagato il resto fattura non completa




a Patrio? Bessone
"
810
00
2
fattura a Giacomo Bessone fu
Ignazio
"

93

00
12-2
fatto acquisto di una pelle  dal signor Guillaume
"
82
50

pagato to?
"
28
00
1-3
Pagato Ernesto Guillaume per acconto
"
50
00

comperai un telo tenda?
"
15
00

filo per cucire a macchina    
"
10
00
8-3
Pagai al signor Ernesto Guillaume un acconto "
60
00

Comprate tigie cro?

35
00
10
speso per tigie e chiodi

40
00
19- speso per chiodi setole

73 50

Versato al signor Giacom Bessone un acconto

300
00

Pagato al signo Pietro Grandis

1155 00
9-3-25
Dato un acconto ad Ernesto Guillaume

100 00
5-5-25
Dato a Pietro Bessone per due fatture

658 00

per compera

40
-----
00
--


£.4 573 00
66

pagine divelte 67-68

Scrittura di Rinaldo Rousset

Les livres me tentent, je me semble de les voir
dégià alignés dans ma petite bibliothèque toutes reliés
de la même manière, mais je ne sais pas renoncer
àu le au désir d'avoir une belle Bianchi. Je pense que
à les promenades que nous fairons ensemble ces
vacances, à l'envie que éprouveront nos compagnons
quand me verront passer rapide comme le vent.
Tu vois en quel embaras je me trouve? Oh si mon
gand-père voulait; mais non, non, je serais trop
indiscret si je lui disais. Donne moi ton consei, mais
tout de suite, char mon grand-père n'attende
que ma décision.
Je te serre la main et je te remercie.
Ton N. N.
Très cher cousin.
Ma petite soeur Josephine est venue avec moi a X
pour y passer les vacances. Les premiers jours tout
allait bien. On jouait, on allait faire des promenades
et le temps passait très vite. Mais vers la fin d'aout
Josephine devenu triste, ne mangeait pas, ne jouait pas
et était toujours en maison. Maman s'aperçu que
quelque chose de grave menaçait l'enfante. Appele un
medecin du pays voisin, lequel ne voulu se prononcer
sur la nature de la maladie et demande une consultation
avec un médecin de la vile. Tu que tu est à Milan
69

cherche quelque médecin qui jouisse d'une estimation
universelle universel et principalement de la tienne.
Atteins après-demain ta lettre et la visite d'un médecin.
Ma maman te remercie et te prie de faire vite.
Crois-moi toujours
ton très affectionné R.R.
Très cher père.
Bonne année, très cher père. Voilà mon souhait,
Mais puisque je sais que ton plaisir ne peut pas
venir que par moi, je me presse de t'annoncer que
mon bulletin contient des bonnes classifications. J'ai
travaillé avec ardeur, car je désirais vivement
te donner pour étrenne l'éprouve de mon application
et de ma bonté. J'espère,  père-très cher, que ceci
te faira content et car tu puisses l'être toujours je
te promette que mon ardeur ne diminuera par tout
le cours de la nouvelle année.
Je te baise affectuosement et je te prie de baiser
pour moi maman.
Ton très affectionné.
70

Compiti
di Italiano
Tema : Dite le vostre impressioni sui grandi supliziati
dell'Averno americo
71

pagina biancha
72

sempre doveva essere per loro ? più terribile
dei castighi. E mi par di vederli questi fanno
supliziati, ora imprecando alla sorte
crudele, ora continuando nel loro dolore
rassegnati, con un profonda tristezza
dell'animo. E come deve essere stato triste
per Ulisse dover assistere a si macabre scene
in un luogo tutto ombre e fantasmi.

Tema: dite quale personaggio della storia medioevale e moderna
a destato la vostra impressione e perché.
Svolgimento
Senza dubbio la storia medioevale e moderna vanta di molti
Uomini illustri che al oro ingegno, la loro volontà e la
loro prestanza seppero tramandare ai posteri il loro imperituro
ricordo. Ma quello che più ammiro é senza dubbio
Napoleone Bonaparte. Io vedo in lui un astro
in maggior genio che mai Italia terra latina, abbia
saputo generare. Quando il signor Professore ci spiegava
le grandi battaglie combattute e vinte da Napoleone il
mio pensiero era volto al grande corso e più lo conoscedo? Nei
suoi particolari e piu cresceva  la mia ammirazione per
lui. Certo non credo di essere il solo a pensarla cosi.
Se i più illustri scrittori scrissero di lui volumi e
volumi vuol dire che il grande personaggio deve
aver portato un grande strapito sconvolgimento
73

soprattutto in lui amiro la strategie militare;
mai nessun seppe come lui conquistare una posizione
vincere una battaglia in cosi eseguiti breve tempo.
Nelle sue azioni fulmine e coglieva gli eventi più
propizi, non lasciava sfuggire i minimi particolari.
E se i suoi ordini erano eseguiti bene era sicuro
di riportare vittoria. Così  in meno di un anno
conquistò l'Italia vi istituì le varie repubbliche
e fece di essa un regno ordinato ma sotto il dominio
della Francia. Certo se egli fosse vissuto
in un'epoca come la nostra e se fosse stato
appoggiato dal popolo italiano di certo l'avrebbe
fatta grande questa nostra cara Italia e se ne
sarebbero sentite le ottime conseguenze. Se il suo
grande sentimento di amor patrio fosse stato curato
certo lo avrebbe fatto agire diversamente. Invece per essendo
l'Italia governata dai vari principi e non essendo
unita ne spiritualmente ne politicamente
Napoleone certo l'avrebbe non ebbe per scopo che il
suo sfruttamento, pur cercando di sollevarla un po'
dalla triste sorte in cui era caduta. Così la verde
penisola senti sola la sua azione beneficatrice nel breve
tempo in cui egli l'attraversò quasi come un profumo
olezzante portato dal vento, per poi cadere di nuovo
nell'impossibilità di un governo molle e sfruttatore di
noi? vicere. Il grande corso perciò avverte per
74

pagine divelte 75-76

scopo principale, non la grandezza di un popolo
di una nazione, ma la propria grandezza mediante
l'incoronazione imperiale. Il suo La sua grande
mira non era perciò il saggio poter avere sotto di
se ne impero vastissimo ed esserne il deposta assoluto.
E nel suo intento riesce a meraviglia agglomerando
sotto il suo comanto tutte l'Italia, La Francia
La Germania, La Spagna e l'Austria. Senonchè
il mastodontontico dominio creato rapidamente
non aveva base, e ben presto la grande impalcatura
ebbe scosse e cominciò a declinare crollare. Napoleone
credeva con la sua azione fulminea di conquistare
in territorio assogettarne le varie genti, accomunare
le idee di popoli diversissimi per origini e razze.
Questo fu il suo grande unico errore. Cosi dopo
le strepitose vittorie di Austerlitz, Iena, Auerstad
vide la funesta ritirata di Russia, la sconfitta
Lipsia e di Waterloo. Poi abbandonato da tutti
fu relegato sull'isola di S. Elena e qui vi dopo
cinque anni di vita solitaria e triste in una terra
milione mori. Era il 5 maggio 1821. La morte
proverà una grande impressione e il Manzoni
in soli tre giorni scrisse per lui un ode bellissima
Il 5 maggio come dice il poeta lombardo in
quella poesia "ei fu" ed ora i spariti come una
77

meteora senza lasciare dietro dopo di lui
solide e perenni. I popoli ora  stanno a guardare
quest'uomo unico che ? quando
Si? orma di pie mortale, la sua cruente polvere
a calpestare verrà. Ora dopo più di cent'anni
si studiano i piani tracciati da lui e gli attuali
governanti e strateghi molto hanno ancora da imparare
da lui.

Scrittura di Giuseppe Rousset
Stato di famiglia di mio nono materno
Rochas Giuseppe registrato da lui in lingua francese
nel 1849 pagina 180 di questo suo libro di memorie. Egli
é nato l'otto settembre 1829 e deceduto il 5 giugno 1892.
Sua moglie Marianna Melania Chareun é nata nel 1819 quindi
dieci anni prima di lui in Beaulard.
Non lascia data del suo matrimonio, ma si può presumere che
sia avvenuto nel 1849-1850.
Dalla loro unione nasce la prima figlia Maria Teresa
il 24 Novembre che non sopravvisse più di 3 giorni
e si spegne il 27 Novembre 1854.
Son padrino, il cognato di mio nonno Chareun Francesco di
Beaulard e madrina una sua zia Teresa Rochas di Millaures.
Dopo la perdita della prima figlia; nasce un maschio
il 17 aprile 1856 che chiamerà Giovanni Matteo.
Sarranno padrino e madrina gli stessi della prima figlia
78

pagine divelte 79-82

non sopravvissuta Maria Teresa.
Dopo tre anni gli nasce un'altro figlio maschio e più precisamente
il 7 luglio 1859 che chiamerà Francesco Antonio.
Saranno padrino e madrina suo fratello (inteso di mio nonno)
Francesco e sua sorella Maria Teresa.
Dopo un anno e 5 mesi circa le nasce un altra figlia col nome
di battesimo Maria Luisia Zelia, una data precisa di sua
nascita il 12 Dicembre 1860.
Funzioneranno da padrino e madrina rispettivamente:
Giuseppe Maurizio Bellet e una figlioccia di mio nonno
certa Zelia Alizon di Millaures.

Sua moglie (mia nonna materna) morì in seguito al parto
della figlia Maria Luigia quaranta giorno dopo, cioè il 20 Gennaio
1861.
Il figlio Franceso Antonio gli è morto il 21 Agosto 1875
all'età di 14 anni quando già aveva frequentato le prime classe
di ginnasio alla scuola Ambrosiani di Oulx.
Mentre mio nonno annota le nascite dei suoi figli e i loro prematuri decessi
non trovo in alcun posto segnato d'atto di morte del 1° figlio figlio
Matteo che si sa per certo mancato assai giovane anche lui, qualche
anno prima del fratello Antonio.
Non lascia altresi memorie scritte a riguardo del suo fratello Francesco.
83

Si sa per certo comunque che sia stato accolto in casa Villard
anche lui come mio nonno dagli zii Antonio Chalier e sua moglie
Rochas Maria Teresa. Come e perché ciò sia avvenuto lo spiegherò
più avanti. Questo fratello Francesco s'è poi unito in matrimonio
con la persona di servizio che era in casa, assunta dagli zii per
i lavori domestici, ma più specificamente per quello dei campi che
sbrigava con spiccata conoscenza e destrezza. Da quella loro unione
sono nati due figli che io ho ancora conosciuti: il figlio Andrea
e la sorella Amalia. Da questi nuovi eventi si formò cosi due famiglie
che restarono unite finché non sopraggiunse la morte prematura del
babbo Francesco a l'età matura dei soi due figli che forse per rendersi
indipendenti, preferirono al lavoro duro dei campi, cercarsi una
sistemazione in Francia a Lione ove si stabilirono definitivamente
Raccontava mia mamma che per diversi anno mantennero ancora
relazioni con la famiglia che era rimasta al Villard; poi di
loro si ebbero notizie sempre più scarse e insignificanti e perse da
molto tempo. Indirettamente e per puro caso si apprese che l'unica figlia
di tante Melie nipote diretta del nonno Francesco di nome Lucia
era nata nel 1898 si e spenta anche lei a Lione un anno circa fa
e perciò (1979) all'eta di 82 anni. Ho creduto menzionarlo perché era
state allevata in famiglia con noi ed era considerata una sorella.
84

sua mamma l'aveva avuta da un signore senza poterlo sposare perché già
legato con un'altra famiglia. Dovendo riprendere il suo servizio, fu una grazia
che mia mamma se ne sia incaricata per non lasciare madre e figlia sul
lastrico. Non vedendo come possa interessare i miei futuri lettori altri particolari
su questo ramo di parentela oltre che da me non conosciuti, chiudo la parentesi.
Ferriera- 19 marzo 1980.
Stimo più interessante descrivere qui in seguito come e il perché del passaggio
di cognome e casato dei Chalier a quello  di mio nonno Rochas Giuseppe
nel modo  in cui  mi è stato  raccontato  più volte da mia mamma.
I fatti sarebbero successi press'a poco in questi termini: il mio bisnonno
materno Andrea Rochas nato e vissuto in un borgo del vicino comune
di Millaures e a suo tempo come ordine naturale della vita dell'uomo, si
era sposato e creato una famiglia con parecchi figli. Al sostentamento di
questi (è oivio a dirlo) non c'era che il prodotto magro dell'avara nostra terra
per lui si era presentata l'occasione di entrare come socio nel commercio
di bestiame già avviato da un certo Banière di Bardonecchia.
Quest'alternativa al lavoro di campagna gli era sembrato un mezzo
valido per il sostegno della famiglia ed aveva accettato volontieri l'offerta.
Invece purtroppo per fatale e triste destino fu la causa dello sfacelo
e la rovina della sua esistenza e dei suoi componenti della famiglia.
Fu in una fiera autunnale di Rivoli alla quale d'accordo con suo socio
di Bardonecchia vi avevano partecipato con un numero consistente
di mule che avevano importato dalla vicina Savoia e perciò di
85

razza e qualità pregiate tanto che non ebbero difficoltà per
trovare gli acquirenti ricavandone una notevole somma.
Non si accorsero purtroppo di essere stati seguiti a distanza
da due lestofanti cosi detti ladri di fiera nel corso della giornata
durante i contratti di vendita e alla sera nel ritorno a casa caddero
ingenuamente in trappola. Questi trovarono il modo per affiancarsi
a loro dichiarandosi anche  commercianti e giunti presso un'osteria
ai latti della strada nella località detta Perosa fra Avigliana et Rivoli
li invitarono a cena e la possibilità anche di pernottarvi.
Fu in quell'occasione che dopo cena pare in una partita a carte i due
malviventi trovarono modo per attaccar briga e passare ai fatti.
Pare che con questi delinquenti fosse d'accordo anche l'albergatore e
vennero sopraffatti dopo con una furibonda lotta e derubati di tutto il denaro
che avevano grazie aver salva la vita. Tentarono anche di portar
via le due mule che si erano tenute per la cavalcatura nella strada del
ritorno; non ci riuscirono grazie alla resistenza del guardiano di stallaggio
al quale si erano raccomandati e anche compensato anticipatamente con denaro.
Da questa vile e brutale aggressione il mio bisnonno non riuscì a rassegnarsi
e preso callo sconforto e dalla disperazione con l'assillo dei debiti in denaro
senza vederne la possibilità della restituzione mori poco dopo. Venne a mancare
anche sua moglie e l'avvenire dei figlioli si presentò assai triste.
Si pensa che sia stato nominato un tutore che dovette provvedere
per il collocamento di tutti questi figli orfani presso parenti
86

Livre de Joseph Rochas
87

i conoscenti disposti per quest'opera di beneficenza.
C'é da pensare che i creditori saranno usciti subito dopo la morte
del capo famiglia e probabilmente i beni compresa l'abitazione
messa all'asta con le dichiarazione di fallimento . Non risultano in fatti
beni appartenenti a questi orfani in seguito al dissesto della famiglia
ne a loro ora i discendenti. Mancando dato all'avvenimento di questi
fatti non si sa per quanto tempo questi ospiti improvvisati siano
rimasto presso le altrui famiglie. Di certo si sa che quattro di questi
furono chiamati e ospitati presso lo zio Antonio Chalier fra il 1845
e 1850: i due fratelli Giuseppe e Francesco, una sorella Maria
Teresa e un'altra sorella che non potrei dire il nome, ma che giunta all'età
del matrimonio, si sposò con Villon Albino abitante al Villard
e di professione falegname. Cosi la sorella Maria Teresa passò
sposa a Pietro Giuseppe Chalier che io ho ancora conosciuto.
Ora a questo punto, a dimostrazione di quanto mi ero prefisso e cioè
il passaggio da Chalier a Rochas, ritorno a parlare di mio
nonno Rochas Giuseppe e del suo benefattore zio Chalier Antonio.
Questi era nato nel 1785 e deceduto il 1 Gennaio 1857 all'eta di 72 anni
e sposato a Maria Teresa Rochas.
Giunti entrambi ad un'età avanzata e senza figli decisero di
favorire per non dire combinare il matrimonio di mio nonno
(loro nipote) nato l'otto settembre 1829, ed una nipote nativa
88

di Beaulard (nel 1819) quindi di dieci anni più vecchia
di mio nonno di nome Marianna Melanie Chareun
già registrata da me a pagina 78 nello stato di famiglia del mio nonno.
Sposati i due nipoti come era stato l'intenzione dello zio Antonio,
questi intende farne i suoi diritti eredi e con un testamento redatto
il 6 settembre 1849 ne conferma la decisione.
Gli zii vivranno ancora con loro parecchi anni e più precisamente
come da annotazioni su questo suo libro di contabilità, mio nonno
registrata la morte dello zio Antonio il 1° Gennaio 1857? I funerali si fecero
il (2) giorno successivo. Il giorno sette dello stesso mese di Gennaio 1857
il notaio Giovanni Battista Pertoin nella casa del sigr Guiot a Oulx
procede all'apertura del testamento con tutte le forme d'uso di allora e dichiara
erede universale mio nonno Rochas Giuseppe- salvi tutti gli obbligi ivi
compresi. Da questo momento è sancito ufficialmente il passaggio di casato
dei Chalier a quello dei Rochas ed é quanto volevo dimostrare.

Il casato a cognome dei Rochas è stato relativamente beve a confronto di
quello dei Chalier, per il susseguirsi di svariate e sfortunate circostanze.
Venendogli a mancare i due figli maschi accennato nel suo stato di famigli. A mio
nono non rimaneva che la figlia Maria Luisa nata il 12 Dicembre 1860
rimasta poi orfana della mamma che mancò quaranta giorni dopo la sua
nascita e cioè il 20 Gennaio 1861.
89

Rimasto vedovo ad appena 32 anni affronto  l'avvenire cosi
come si presentava fra lo sconforto dell'irreparabile perdita della
consorte e la non lieve preoccupazione per regolare gli obblighi
e le lascite incluse e ben distinti nel testamento dello zio Antonio.
Passo così una parte della sua esigenza fra gravi e preoccupanti
problemi economici e con poche e rare soddisfazioni. Quando ad un
certo momento gli sembrò che la sua vita volgesse per il meglio, fu colpito
da un male inesorabile che le portò alla fine dei suoi giorni
ad appena sessantreenne. (il 5 Giugno 1892.)
Abbiamo il suo testamento olografo con la data della stesura: 9/4-1892.
nominando erede universale l'unica figlia Maria Luisa; riconoscendo
a mio padre un terzo dei beni e l'usufrutto nel caso fosse sopravissuto.
A sei anni prima della sua morte e cioè nel 1886 - benché non ci sono
date che lo certifichino, ha visto sposa sua figlia com mio padre
Rousset Aristide proveniente dalla casa dei Rousset della frazione
Costans di Beaulard, e che vi i accettò la convivenza in casa
Villard.
Ripetiamo qui i dati anagrafici dei componenti di questo matrimonio
mio padre Rousset Aristide nato il 3 novembre 1865 in frazione
Costan - Comune di Beaulard
Mia madre Rochas Maria Luigia Zelia, nata il 12 Dicembre 1860.
in frazione Villard del comune di Beaulard.
90

pagine divelte 91-94

Del loro matrimonio sono nati i seguenti figli:
Un maschetto non sopravissuto (nato nel 1887)
Olimpia   nata    il 10 Ottobre 1889.      sposata  ✝ Luglio 1976
Rosina        "      il 13 Maggio 1892.      sposata  ✝  30   7 1983
Giuseppina "      il 15 Giugno 1894.      sposata  ✝  20 12 1976
Giuseppe    "       " 25 Gennaio 1897.    sposata  ✝  12 11 1988
Celina         "       " 28    "    1900.          sposata  ✝    3  9 1983
Adele          "       " 29 Giugno 1903.     religiosa ✝  13 12 82


95

pagine divelte 96-99




Pagine 100-197